Brahms chi? Il videomapping per “vedere” la musica
Immaginate la magia della musica di Beethoven, alcune fra le immagini più forti dell’arte del ‘900, il “Fregio di Beethoven” di Gustav Klimt, la pop art, il Napoleon muto di Abel Gance, Stanley Kubrick…
E immaginate poi il buio della notte, una città in piazza, l’aria frizzante di una sera di fine estate, un municipio che pare perfetto per fare da sfondo a una videoinstallazione, i bambini seduti per terra, in prima fila e col naso all’insù a guardare stupiti un’esplosione di colori che forse un giorno capiranno (a un certo punto, compare Fantasia della Disney e questo sì, che sanno bene cos’è).
Un’alchimia perfetta, che un anno fa quasi esatto è stata resa possibile dall’intelligenza degli organizzatori del Festival Internazionale di musica di Portogruaro (provincia di Venezia, casa mia), che non solo hanno invitato il collettivo di filmaker KARMACHINA (Vinicio Bordin, Paolo Ranieri e Rino Stefano Tagliafierro) a esplorare il rapporto fra Beethoven – cui l’edizione 2013 del festival era dedicata – e le arti visive del Novecento, ma hanno anche mostrato come eventi di questo tipo siano ancora più belli, emozionanti e vivi quando si integrano negli spazi sociali delle città.
Quest’anno, la magia promette di ripetersi con Brahms Who0, sempre grazie ai Karmachina. Il tema che farà da sfondo sarà quello della cultura mitteleuropea, di tutte le sue anime nazionali, artistiche e linguistiche e del collante che la teneva assieme: la musica…
Se vi va, ecco un assaggio di quello cui abbiamo abbiamo assistito l’anno scorso. Che ne dite?
N.B: Il festival prosegue fino al 12 settembre, perché non date un’occhiata al programma? 😉