Chi siamo, io e il blog
Tre parole su di me.
Mi piacciono da sempre le storie. Da “piccola” sogno di lavorare in una casa editrice, poi studio da storica. Le cose non vanno come immagino. Non è la prima volta, ma in quel momento capisco che l’imprevisto e il cambiamento è meglio goderseli che cercare di arginarli.
Per anni, ascolto le storie degli altri. Dopo essermi dedicata per qualche anno all’organizzazione di una manifestazione triestina che si chiama S/Paesati, lavoro per 10 anni, dal 2002 al 2012, con il Trieste Film Festival, specializzato nelle cinematografie dell’Europa centro-orientale. La passione per tutto ciò che è est-europeo e russo ce l’avevo già, ma quello mi dà il colpo di grazia. Nel 2008, incrociando il cinema con la musica (mia altra grande passione) mi invento una rassegna di film musicali che si chiama “Muri del suono“.
Nel 2009, grazie a un libro che traduco, scopro Twitter e la tecnologia migliore, quella che fa comunicare le persone e condividere le storie. Capisco che ascoltarle, le storie, non mi basta più e che dovrei aiutare le persone a raccontarsi. In quel momento non me ne rendo conto, ma la mia vita è cambiata per sempre. Oggi, non potrei immaginare di vivere senza il mio account, con tutti gli spunti, le conversazioni e l’umanità che contiene.
Fra un film e un tweet, convinta da un amico che già da un po’ ha scelto quella strada, mi metto a studiare il Counseling, approfondendone le applicazioni in ambito organizzativo. Nel 2006, comincio a lavorare con quell’amico, trovando casa e buoni compagni di viaggio in DOF, società di consulenza informale che progetta processi di cambiamento organizzativo e sperimentazione sociale. Il nome, DOF, deriva da una parola Wolof (una lingua che si parla in Senegal) e che si può tradurre più o meno con “folle”. Ci inventiamo, fra le altre cose, progetti di innovazione sociale, un social game per aiutare persone e gruppi a lavorare su quello che sanno fare e su come lo fanno e un progetto parallelo che inventa e realizza incursioni artistiche negli spazi sociali e organizzativi. Solo per darvi un’idea di quanto ci divertiamo
Oggi.
Facilito percorsi di cambiamento e miglioramento organizzativo. Curo progetti di consulenza e formazione in cui riesco a far confluire molte delle cose amate nelle mie vite precedenti (narrazioni, cinema, teatro) e cose imparate strada facendo (ascolto, social gaming, formazione esperienziale), occupandomi in prevalenza di sviluppo del talento, ma anche di processi partecipati, marketing territoriale e diversity. Mi occupo poi dell’area Comunicazione e Social Media di Dof e mi prendo cura di DOFville, una via di mezzo fra un blog aziendale e un diario di bordo.
Credo nel potere del racconto e cerco di metterlo al servizio di comunità, idee e territori. Dall’estate 2013, seguo per DOF un progetto di narrazione territoriale che si chiama #TriesteSocial – Un hashtag per la città di Trieste, insieme a Rosy Russo di Errequadrato. Creatrice (quasi) compulsiva di progetti di storytelling partecipato, ho (co)creato anche #LivePortogruaro e #ItaliaSocial
So che anche queste solo solo tappe, per quanto belle, di un viaggio più lungo. Aspetto di vedere gli sviluppi di questa storia.
Due parole sull’Oscilloscopio azzurro.
Questo blog è il mio viaggio personale. Affacciata al finestrino, guardo passare tante cose. Alcune mi colpiscono e ne parlo. Come un oscilloscopio registra l’andamento temporale dei segnali elettrici e misura tensioni, correnti, potenze ed energie elettriche (i cambiamenti di stato, semplificando), così io registro il modo in cui l’esterno modifica il mio interno, lasciandovi tracce, domande, entusiasmi, attivando sogni e desideri. Se vi interessa fare un pezzo di strada insieme, siete i benvenuti