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#TriesteSocial ovvero perché una città ha bisogno di un hashtag

If You want change, create the causes. L’ho letto qualche giorno fa su Twitter, in un post nientemeno che del Dalai Lama. Lo potremmo tradurre liberamente così: se vuoi che qualcosa cambi, crea le premesse perché questo avvenga. Leggo questa massima che mi sembra molto saggia mentre sono su un treno che mi porta a Trieste, la città del “no se pol”. In altre parole, non si può. Fare le cose in modo diverso, immaginare rapporti nuovi fra persone e istituzioni, forzare gli intoppi della burocrazia, scardinare equilibri non si può. Una sentenza tombale al cambiamento.

Per una come me, che col cambiamento ci lavora e lo pratica con entusiasmo, questa frase ha sempre avuto il sapore della sfida personale. Ecco perché un bel giorno mi sono stufata. Da pochi giorni si è conclusa la prima fase di un’avventura costruita proprio sull’idea che se vuoi che qualcosa cambi, non puoi aspettare che arrivi qualcuno e ti dia il permesso di cambiare. Devi darti da fare, inventarti qualcosa. Provarci e non lamentarti.

Il mio provarci si chiama #TriesteSocial. È un hashtag. L’ho pensato insieme all’amica Rosy Russo (per gli amici, @rositauau). Per certe cose devi trovare i compagni di viaggio giusti e Rosy è la conferma ulteriore e definitiva di questa mia convinzione.

TriesteSocial

io e Rosy all’inizio di luglio, quando abbiamo attraversato la città in scooter per andare a presentare, per la prima volta a qualcuno, il progetto #TriesteSocial

Un hahstag, dicevamo. È stato facile. Ce lo siamo inventate e un minuto dopo l’avevamo regalato alla città, come è naturale che si faccia con un hashtag. Perché un hashtag per una città?

Perché Trieste è una città bellissima, con una storia lunga, gloriosa e a tratti misconosciuta (in quanti sanno, per esempio, che sotto la città odierna ce n’è un’altra romana, ancora in larga parte inesplorata e misteriosa?), che in troppi – anche in Italia – ancora non conoscono. Perché troppo spesso le persone che la vivono per motivi di studio o di lavoro ne riportano a casa l’immagine di luogo ostile, poco ospitale, scontroso. Perché Perché è lontana (ma è ancora Italia o già Slovenia?, si chiede qualcuno che ha poca dimestichezza con le vicende del confine orientale), la linea ferroviaria che la collega a Venezia è lunga e lenta, l’aeroporto di Ronchi così fuori mano da ricadere nella provincia di Gorizia. Perché non si sa “vendere” (direbbe qualcuno) o raccontare, come preferisco dire io. Perché è una delle città più mitteleuropee d’Italia e d’Europa, ma è difficile andare oltre l’immagine da cartolina di un castello sul mare e della principessa Sissi di hollywoodiana memoria. Perché pochi sanno che Trieste è una capitale internazionale della scienza e della ricerca.

Perché perché… Trieste è davvero una città “invisibile”, per dirla con Calvino. C’è, ma ha tanti volti e non è facile da cogliere nella sua interezza. Si mostra a chi vuole e quando vuole. Non è una città “facile”, richiede un certo impegno.

Trieste vista da @ovunno

Trieste vista da @ovunno

Cosa succede quando cominci a chiederti come si racconta all’esterno una città così complessa? Scopri, se cominci studiando la comunicazione turistica, che gli hotel stellati buttano al vento un patrimonio di eleganza e servizio perché non lo raccontano a clienti esistenti e possibili, che Twitter è una terra desolata, ritenuta poco meritevole di attenzioni, che le pagine turistiche istituzionali su Facebook postano solo in italiano e offrono informazioni frammentate che non vanno mai a comporre una storia.

Che siamo lontanissimi dai numeri e dai contenuti di una pagina come Visit Ljubljana (tanto per fare un esempio), che con lo storytelling della capitale slovena ha saputo crearsi un seguito di quasi 65.000 persone su Facebook, anche grazie all’uso dell’inglese e su Instagram posta immagini come questa:

Ljubljana

E poi ti imbatti in esperienze molto positive, avviate e sostenute da privati cittadini che regalano ogni giorno alla città in cui vivono tempo, passione, narrazioni. Come Triesteraccontatrieste, interessante fin dal titolo. Una pagina Facebook che si basa su una comunicazione quasi esclusivamente per immagini e che ha fatto dell’sopitalità rispetto a quelle altrui il suo punto di forza. Oppure, Good Morning Trieste, presente sia su Twitter che su Facebook, ma che nasce da un blog molto curato in cui confluiscono storie di città vissuta da triestini e non.

Con Rosy, ci siamo chieste come fare per valorizzare tutto questo, rendendo più semplice a chi non la conosce entrare in contatto con questa città. Da qui nasce l’idea di #TriesteSocial, pensato come uno strumento di servizio, un filo rosso che aiuti a valorizzare (anche in chiave di comunicazione della destinazione) tutto lo storytelling che ruota attorno a Trieste: ciò che sulla città viene detto e raccontato, le news relative a eventi e manifestazioni, le emozioni condivise (con parole e immagini) da chi visita la città come turista o la vive quotidianamente come residente… Insomma, tutto ciò che contribuisce a creare l’“esperienza Trieste”.
È pensato per lavorare in affiancamento e a sostegno di altri hashtag esistenti, in un’ottica di supporto e promozione reciproca che vada a beneficio di tutti: residenti, strutture commerciali o di ricezione, organizzatori di eventi e chiunque abbia interesse a rendere il più visibile e attraente possibile la città anche agli occhi di chi non la conosce e potrebbe eleggerla a sua prossima meta di viaggio.

Una volta pensato, l’hahstag andava “lanciato”. Fortuna ha voluto che si avvicinasse la Barcolana, la regata che si tiene ogni anno nel golfo di Trieste, che è anche una grande festa in cui si incontrano turisti e residenti. Quale occasione migliore per provare a costruire una narrazione condivisa della città?

#barcolanaLIVE

Insieme agli amici Instagramer del Friuli Venezia Giulia e grazie al sostegno di TurismoFVG, abbiamo costruito due weekend “social”, durante i quali blogger e igers italiani e non hanno esplorato la città, seguendo piste diverse e scoprendone i diversi volti, incontrando blogger locali e raccontando insieme a loro delle belle storie.  Il risultato sono stati racconti di ogni genere, spesso stupiti, sempre entusiastici. D’altra parte, a livello locale, questo “ritrovarsi” è stato un primo piccolo passo verso quello che ci piacerebbe diventasse un cammino comune. Avete presente l’idea del social media team diffuso lanciato da Roberta Milano in Liguria? Ecco, noi siamo della stessa idea.

#TriesteSocial ha il suo sito e il suo social stream, che pesca tutto ciò che viene prodotto con l’hashtag. Non sappiamo ancora bene in che direzione crescerà, quel che è certo è che siamo solo all’inizio, per cui Stay Tuned! :)

Se vi va, potete visitare la pagina dedicata a #barcolanaLIVE su golivefvg, il destination blog di TurismoFVG, che ospita un social stream di tutto quello che sulle diverse piattaforme è stato prodotto con l’hashtag.

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